La Croazia ha detto sì alle barche italiane senza targa. Servirà la vignetta che farà da targa. Tra Veneto e Friuli Venezia Giulia sono interessati decine di migliaia di natanti.
In attesa del decreto ufficiale il Ministero del Mare della Repubblica di Croazia sta accogliendo la soluzione proposta nel disegno di legge italiano “Made in Italy”. Verrà rilasciata una vignetta annuale che permettarà la libera navigazione e l’attracco nelle acque territoriali croate.
In pratica si tratta di quello che conosciamo come “Modello Dci (attestazione per natanti da diporto italiani)” da presentare con la dichiarazione di possesso della barca oltre ad un’assicurazione valida. Il documento verrà rilasciato con un numero progressivo che dovrà essere posizionato sulla prua della barca tipo una targa.
Restano alcuni requisiti da rispettare:
- il natante deve essere almeno registrato presso il RID italiano;
- deve essere in regola con le dotazioni di sicurezza previste dalla normativa;
- in caso di permanenza prolungata, sarà necessario versare la tassa di soggiorno nautico richiesta dalla Croazia.
Per la Slovenia nessuna eccezione perché ritiene che il documento non è una prova di iscrizione di un’imbarcazione nel registro dei natanti ma dimostra solo i dati relativi al proprietario e quelli tecnici dell’imbarcazione. Nelle acque territoriali slovene si potrà entrare solo con le barche immatricolate nel Registro delle imbarcazioni da diporto.
Fonti per approfondire: rtvslo.si, ilnordest.it, velaveneta.it